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Battistero

Diotisalvi iniziò la costruzione del Battistero nel 1153, dopo aver terminato la chiesetta del Santo Sepolcro alcuni anni prima.

Trentaquattromila famiglie pagarono spontaneamente una tassa supplementare per continuare i lavori che avevano subito una lunga interruzione. Nel 1278 il Battistero fu in parte rinnovato, e la sua struttura decorativa fu cambiata radicalmente. Un affresco del Cimitero monumentale, eseguito intorno al 1385, ci mostra il Battistero con la cupola. Immediatamente dopo venne completata la decorazione gotica esterna. Con questo si giustifica la discontinuità stilistica riscontrabile nella parte esterna dell'edificio. I gradini che circondavano la costruzione vennero tolti nei grandi lavori di restauro eseguiti nel periodo 1841-56. Grandioso e imponente, il Battistero ha una circonferenza di 107 metri con l'altezza totale di 54 metri; la costruzione presenta una leggera pendenza (45 centimetri) verso la facciata della Cattedrale.Forse questa pendenza non è dovuta al cedimento del terreno bensì all'originario declivio dove fu progettato il monumento. La porta principale del Battistero è rivolta verso la Cattedrale. Due stupende colonne classicheggianti la fiancheggiano, mentre in dentro vi sono due colonnette, buone imitazioni di lavori bizantini in avorio. Negli undici piccoli pannelli di destra della porta sono scolpiti: Re Davide, la Discesa di Cristo agli Inferi, i Dodici Apostoli, due Angeli, il Redentore in gloria. A sinistra ancora undici pannelli rappresentano i simboli dei Mesi dell'anno e tutte le attività ad essi connesse. I mesi di settembre e di ottobre sono riuniti in un unico pannello. L'architrave è scolpita ad alto-rilievo con Storie di San Giovanni Battista iniziati con la Predicazione, l'Incontro di San Giovanni con Cristo, il suo Incontro con Erode, il Battesimo di Cristo, la Danza di Salomè, la Decapitazione, gli Apostoli che ne seppelliscono il corpo. Nel fregio sovrastante l'architrave possono vedersi undici piccole figure con il Cristo al centro, circondato dalla Vergine e da San Giovanni Battista, da quattro Evangelisti e da quattro Angeli. Tutti questi pregevoli lavori rivelano evidenti influssi dell'arte bizantina, e in particolare della scultura.
La cupola è sezionata nella parte orientale in dodici settori che sono stati ricoperti con piombo e, parzialmente, con tegole e hanno piccole finestrelle gotiche. La statua che si trova al vertice dell'immensa costruzione rappresenta San Giovanni Battista. Si tratta di un'opera in bronzo alta circa tre metri e trenta centimetri. t stata un tempo attribuita al Giambologna, ma altri credono che l'artefice sia stato Turino di Santo nei primi anni del XV secolo. Giovanní Pisano lavorò per il Battistero tra il 1277 ed il 1284. Maestoso e suggestivo, l'interno del Battistero è sviluppato in un peristilio di quattro pilastri e otto colonne, attraverso le linee estremamente semplici di vari stili, che si uniscono armoniosamente, sia all'esterno che all'interno della costruzione. Il diametro interno, del Battistero è di metri 35 e 50. Nessun altro Battistero italiano presenta dimensioni altrettanto notevoli.
Entrando nell'edificio, sul primo pilastro a destra si legge l'iscrizione nella quale si dice che il Battistero è stato fondato nel mese di agosto del 1153. Una sottostante scritta ricorda i lavori di restauro eseguiti tra il 1841 e il 1856. Notevoli sono i capitelli figurati con elementi derivanti dalle cacce al cinghiale con animali e mostri. Bellissimo è il fonte battesimale, a forma ottagonale, con quattro piccole vasche interne che servivano a battezzare i bambini nel periodo in cui il battesimo veniva praticato per immersione, secondo gli antichi riti della Chiesa latina. Gli adulti venivano battezzati nella grande vasca centrale. Delicate e piene di fantasia, quasi orientaleggianti, sono le formelle in marmo bianco di Carrara che formano la preziosissima parte esterna del fonte battesimale. Un'iscrizione interna della parte superiore del fonte ricorda che Guido Bigarelli da Corno compì l'opera nell'anno 1246. L'unico altare del Battistero fu donato dal Canonico Gargino tra la fine del 1200 e l'inizio del successivo secolo e fu, in seguito, in gran parte restaurato.
Anche l'altare è ornato con formelle molto simili a quelle del fonte battesimale. Il pavimento è opera, molto rimaneggiata, degli artisti comacini, cioè degli allievi dell'ottimo Guido Bigarelli, che lavorò a Pisa nel Xlll secolo.


IL PULPITO DEL BATTISTERO
Nicola Pisano eseguì il pulpito del Battistero tra il 1255 e il 1260. Con questa opera il grande Nicola segna una data memorabile nella storia della scultura italiana, forse non riuscendo mai più a raggiungere la sua solenne bellezza. Gli scultori che lo hanno preceduto: Biduino, Gruamonte, Bonamico e tutti gli altri, sono eclissati dalla portentosa opera di Nicola Pisano. L'opera del grande scultore assume l'aspetto di un vero miracolo per il tempo in cui essa fu creata. I concittadini di Nicola furono attratti dal pulpito al punto tale che, nell'anno 1303, un editto del comune di Pisa ordinava a uomini armati di montare la guardia al pergamo per evitargli ogni possibile danno. Il pulpito, edificato e scolpito con marmi diversi, presenta una forma esagonale, è sostenuto da sei colonne esterne, tre delle quali appoggiano su leoni, e da una colonna centrale con alla base figure umane e zoomorfe. Da notare la formidabile naturalezza dei leoni che sorreggono i sostegni laterali del pulpito e che hanno tra le zampe animali abbattuti. Notevoli sono i capitelli e gli archetti trilobati che uniscono gli stessi capitelli per tutta la lunghezza perimetrale del pulpito. Le piccole figure esistenti tra arco e arco rappresentano la Carità, la Fortezza, (una bellissima figura completamente nuda) l'Umiltà, la Fedeltà, l'innocenza e la Fede. Cinque pannelli formano la parte superiore del pulpito e sono separati da leggeri fasci di piccole colonne di marmo rosso dall'andamento goticizzante. Il primo pannello presenta la Natività di Cristo con la Madonna che mostra evidenti influssi etrusco-romani; nel secondo pannello è raffigurata l'Adorazione dei Magi: i richiami classici sono ancor più accentuati; la Madonna è indubbiamente copia della maestosa figura della Fedra del sarcofago romano del Cimitero monumentale. Il pannello dell'Adorazione è probabilmente il più significativo di tutta l'opera di Nicola Pisano. Segue poi la Presentazione al Tempio dove il Bambino è stato frantumato da ignoti vandali. Di questo pannello, notevolissimo è il grande sacerdote nell'atto di accettare il Bambino. Sul quarto e quinto pannello si hanno la Crocifissione e il Giudizio Universale. Questi due lavori risultano veramente notevoli e per la composizione e per la raffigurazione dei nudi.