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Torre di Pisa

Pochi monumenti sono così conosciuti nel mondo come la torre pendente di Pisa. Il celebre campanile di Bonanno Pisano ha compiuto otto secoli di vita, essendo stato iniziato nel 1173. Per la verità, in una iscrizione epigrafica a destra della porta d'ingresso della torre, si legge la data 1174. Ma tale data si riferisce al calendario pisano che iniziava il 25 marzo,  nel giorno dell'Annunciazione' e quindi in anticipo di quasi un anno sul calendario tradizionale. L'inclinazione della torre è attualmente di circa 5 metri; la sua altezza è di 56 metri con uno sprofondamento medio di 2,50 metri alla base. La torre continua a pendere in ragione di un millimetro ogni anno ed è motivo di grande preoccupazione per i tecnici che sperano comunque di poter stabilizzare definitivamente il famoso campanile. Bonanno Pisano, dunque, iniziò la costruzione della torre pendente nel 1173. Cinque o sei anni dopo l'ottimo architetto e scultore abbandonò i lavori perché nel frattempo si era verificato un primo cedimento del terreno. Questo conferma che la torre pendente non è mai stata verticale in quanto i primi tre piani costruiti da Bonanno presentavano già una certa inclinazione intorno agli anni 1179-80. Nello stesso periodo di tempo Bonanno Pisano modellò le quattro porte per la Cattedrale, tre delle quali, come abbiamo detto, sono andate irrimediabilmente perdute. Ritroviamo Bonanno Pisano nel 1186 molto lontano dalla sua città,  presso Palermo, intento a modellare un'altra bellissima porta per il Duomo di Monreale. Bonanno tornò a Pisa molto tempo dopo, alla fine del suo inquieto peregrinare nella lontana e affascinante Sicilia piena di sole e di ricordi classici. Morì nella sua città natale con il rimpianto di non aver mai terminato il suo bel campanile. I pisani lo seppellirono all'interno della torre. Durante il secolo scorso, dopo alcuni scavi eseguiti alla base della costruzione, furono rinvenuti alcuni frammenti provenienti da un sarcofago. Uno di questi frammenti portava il nome di Bonanno Pisano ed è visibile ancora oggi sulla sinistra dell'ingresso della torre pendente. Novanta anni dopo la morte di Bonanno, un altro architetto proseguì i lavori a partire dal terzo piano; si chiamava Giovanni di Simone e cercò invano di raddrizzare la torre. Infatti, a partire dal terzo piano, l'inclinazione del monumento cambia notevolmente. Giovanni di Simone fu anche il geniale architetto del Cimitero monumentale e della Chiesa di San Francesco. Anch'egli non portò mai a termine i lavori della torre pendente perché cadde combattendo nella sfortunata battaglia della Meloria. È da questa sconfitta che, con l'inizio dell'irreversibile decadenza della città, i lavori del campanile rallentano. Nei primi anni del secolo XIV mancava soltanto la cella campanaria.Questa fu aggiunta nel 1350 da Tommaso Pisano, terzo e ultimo architetto della torre pendente che cominciava ormai a divenire celebre. È oggi accertato scientificamente, che la Torre pende a causa del terreno cedevole. Un terreno alluvionale di formazione recente, quindi un terreno soffice, che non può sostenere grandi pesi. D'altra parte, a riprova di ciò, basta ricordare che molti altri edifici di Pisa pendono notevolmente,dando vita a una straordinaria assemblea di palazzi, chiese, campanili e semplici case, inclinati in tutte le direzioni. Gli Italiani amano particolarmente la torre di Pisa ed essi vedono in questo famosissimo monumento uno dei più cari simboli del loro paese.La torre pendente è ancora oggi usata quale campanile della Cattedrale. L'origine dei campanili, considerati tipiche costruzioni nazionali italiane, può derivare dai minareti arabi. Affascinati dalla voce dei muezzin che gridavano, e gridano ancora oggi, dal vertice dei minareti la gloria di Dio e il richiamo alla preghiera, i cristiani di tanti secoli fa hanno voluto probabilmente ripetere questa esperienza in Occidente e, particolarmente, in Italia. Essi collocarono al vertice delle torri bizantine di Ravenna, di Firenze, di Roma, di Pisa, e di tante altre città la voce squillante delle campane. Se i muezzin gridano ancora oggi ai popoli dell'Islam l'invito alla preghiera, e se questo invito è recepito anche nelle più aride località dei deserti pieni di sole e di solitudine, la voce delle campane italiane assume la stessa funzione per ritrovare lo stesso cammino verso quel Dio che è lo stesso per gli Arabi e per gli Italiani, ma anche per tutti gli altri popoli. Da un punto di vista architettonico, la torre pendente si lega genialmente con la Cattedrale di Buschetto, ripetendone nel primo ordine il criptoportico con le losanghe di derivazione arinena, e negli ordini superiori le gallerie ad archi su agili colonne classicheggianti che caratterizzano la facciata e l'abside della chiesa. Questo preciso riferimento stringe il rapporto che lega i quattro monumenti della straordinaria piazza pisana, in cui lo svolgersi per tempi successivi di un medesimo asse culturale dal romanico al gotico, si definisce in un'armonia esaltata anche dal gioco cromatico dei marmi bianchi sul verde brillante dei prati.