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Dallo splendore alla decadenza - Repubblica Marinara

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Dallo splendore alla decadenza
Dallo Splendore
Repubblica Marinara
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La prospettiva spirituale che il medioevo trasmise all'architettura rese partecipe la realtà tangibile del nuovo mondo culturale e si aprì alla comprensione di tutti gli strati sociali. Questa nuova dimensione fu ispirata nella sua rimasta dai prestigiosi monumenti classici che, ovunque in Europa, resistevano ai tempi e alla furia devastatrice degli uomini.

Anche le civiltà limitrofe degli Arabi e dei Bizantini, contribuirono grandemente allo sviluppo dell'arte romanica italiana, e, particolarmente, all'architettura. La storia del romanico è in gran parte storia architettonica; una nuova maniera di sentire e interpretare il patrimonio tramandato dai classici pervade gli architetti carolingi che molto spesso vi si ispirano. Romanico significa quindi un richiamo ideale al passato glorioso di Roma, alla sua civiltà, alla sua storia. L'architettura romanica è un richiamo fermo alla logica costruttiva, una meditazione nei confronti della forza interpretativa delle forme che caratterizzano le sue tendenze. Questa architettura stabilisce la nuova regola del costruire basata sulla ripartizione delle forze contrapposte e nella suddivisione delle parti delle superfici, codificando le regole principali dell'arte del costruire dai tempi lontani fino ai nostri giorni. Nel grande discorso del romanico europeo si distinguono particolarmente gli architetti toscani di Pisa e di Firenze che si applicano alla soluzione dei problemi architettonici dimostrando una grande personalità e un particolare carattere. Fra tutte le città toscane, Pisa assurge a completa indipendenza nella ricerca dei valori plastici e dei motivi decorativi policromi che caratterizzano tutte le costruzioni della gloriosa Repubblica Marinara.

La ricerca di una nuova dimensione protesa esclusivamente verso il mondo classico dal quale riceve un meraviglioso slancio verso arditezze costruttive che mai si erano verificate, trova nella civiltà armena e musulmana, come per magia, l'ultima ispirazione, l'incanto di civiltà lontane e favolose. Le due civiltà, quella occidentale e quella orientale si uniscono felicemente nel complesso armonioso della « Piazza dei Miracoli » a Pisa.rimasta dai prestigiosi monumenti classici che, ovunque in Europa, resistevano ai tempi e alla furia devastatrice degli uomini. Anche le civiltà limitrofe degli Arabi e dei Bizantini, contribuirono grandemente allo sviluppo dell'arte romanica italiana, e, particolarmente, all'architettura. La storia del romanico è in gran parte storia architettonica; una nuova maniera di sentire e interpretare il patrimonio tramandato dai classici pervade gli architetti carolingi che molto spesso vi si ispirano. Romanico significa quindi un richiamo ideale al passato glorioso di Roma, alla sua civiltà, alla sua storia. L'architettura romanica è un richiamo fermo alla logica costruttiva, una meditazione nei confronti della forza interpretativa delle forme che caratterizzano le sue tendenze. Questa architettura stabilisce la nuova regola del costruire basata sulla ripartizione delle forze contrapposte e nella suddivisione delle parti delle superfici, codificando le regole principali dell'arte del costruire dai tempi lontani fino ai nostri giorni. Nel grande discorso del romanico europeo si distinguono particolarmente gli architetti toscani di Pisa e di Firenze che si applicano alla soluzione dei problemi architettonici dimostrando una grande personalità e un particolare carattere. Fra tutte le città toscane, Pisa assurge a completa indipendenza nella ricerca dei valori plastici e dei motivi decorativi policromi che caratterizzano tutte le costruzioni della gloriosa Repubblica Marinara.
La ricerca di una nuova dimensione protesa esclusivamente verso il mondo classico dal quale riceve un meraviglioso slancio verso arditezze costruttive che mai si erano verificate, trova nella civiltà armena e musulmana, come per magia, l'ultima ispirazione, l'incanto di civiltà lontane e favolose. Le due civiltà, quella occidentale e quella orientale si uniscono felicemente nel complesso armonioso della « Piazza dei Miracoli » a Pisa.